La crescente preoccupazione per i PFAS in Europa

2 Settembre 2024

La crescente preoccupazione per i PFAS in Europa

Un recente sondaggio dell’Eurobarometro della Commissione europea ha rivelato un notevole divario nella consapevolezza del pubblico sulle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS). Secondo l’indagine, solo il 29% degli europei conosce i PFAS, spesso definiti “sostanze chimiche per sempre” a causa della loro persistenza nell’ambiente. Tuttavia, una volta informati, l’81% degli intervistati ha espresso preoccupazione per i potenziali impatti sulla salute dei PFAS e l’84% per i loro effetti sull’ambiente.

Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), comunemente note come “sostanze chimiche per sempre”, sono famose per la loro persistenza nell’ambiente. Inoltre, sono ampiamente utilizzati in prodotti di uso quotidiano come tessuti, vernici, imballaggi alimentari e pentole antiaderenti. Nonostante la loro utilità, le preoccupazioni per l’ambiente e la salute che circondano i PFAS hanno suscitato una notevole attenzione normativa nell’Unione Europea (UE).

Recenti scoperte sulla presenza di PFAS nelle acque dell’UE

Inoltre, i recenti risultati sulla presenza di PFAS nelle acque dell’UE sottolineano l’urgenza di tali regolamenti. In particolare, una recente indagine condotta da una ONG ha portato alla luce la presenza diffusa di PFAS nelle acque dell’UE. Lo studio ha analizzato 29 fonti d’acqua in dieci Paesi dell’UE e ha rilevato che l’acido trifluoroacetico (TFA) costituiva il 99% del totale dei PFAS rilevati. Il TFA è particolarmente preoccupante a causa della sua elevata mobilità, persistenza nell’ambiente e resistenza ai metodi standard di purificazione dell’acqua.

L’indagine ha rivelato che i livelli di TFA superavano i limiti normativi dell’UE per i PFAS totali nell’acqua potabile in 23 dei 29 campioni. Alcuni campioni presentavano concentrazioni fino a sette volte superiori alla soglia di accettabilità. Questa estesa contaminazione è stata collegata all’uso di PFAS nei pesticidi e nei gas fluorurati, evidenziando l’urgente necessità di misure normative per affrontare questo problema in crescita.

Sviluppi normativi e loro impatto sulle industrie

La crescente preoccupazione per i PFAS ha portato a significativi sviluppi normativi in tutta l’UE. Durante le riunioni del giugno 2024 dei Comitati per la valutazione dei rischi (RAC) e per l’analisi socioeconomica (SEAC), sono stati individuati diversi settori che potrebbero essere colpiti dalle prossime restrizioni sui PFAS. Tra questi vi sono le miscele di consumo, i cosmetici, la cera per sci, la placcatura dei metalli e la fabbricazione di prodotti metallici.

In prospettiva, RAC e SEAC intendono valutare altri settori. Si tratta di tessili, tappezzeria, pelle, abbigliamento, tappeti, materiali a contatto con gli alimenti, imballaggi, petrolio e miniere. Le discussioni in corso mirano a finalizzare e presentare alla Commissione europea una proposta di restrizione completa per l’attuazione. La persistenza dei PFAS nell’ambiente e i loro potenziali rischi per la salute ne hanno fatto un punto focale dell’azione normativa. Di conseguenza, le industrie devono prepararsi a questi cambiamenti: rimanere informati e proattivi sarà fondamentale per navigare nel panorama normativo in evoluzione.

La strada da seguire per la regolamentazione dei PFAS in Europa

Con l’intensificarsi degli sforzi normativi dell’UE sui PFAS, le industrie devono prepararsi a cambiamenti significativi. Le discussioni e le decisioni in corso alle riunioni del RAC e del SEAC evidenziano l’impegno dell’UE nell’affrontare l’inquinamento da PFAS. Le aziende dei settori interessati dovrebbero tenersi informate su questi sviluppi. Dovrebbero inoltre cercare in modo proattivo alternative ai PFAS per garantire la conformità e proteggere la salute pubblica. La persistenza dei PFAS e il loro impatto globale ne hanno fatto una prooccupazione internazionale. Questa situazione richiede azioni normative coordinate a livello mondiale.

Per maggiori dettagli sulle ultime normative sui PFAS e sul loro impatto in Europa e non solo, visita il nostro blog e dai un’occhiata agli altri articoli:

Fonti:

Autore

Lisam